Cultura e Spettacolo

49° Festival della Valle d’Itria, spazio al repetorio buffo e all’operetta

Alessandro Talevi, regista de "Il paese dei campanelli"
Alessandro Talevi, regista de “Il paese dei campanelli”

Il Turco in Italia di Gioachino Rossini, ad apertura di festival il 18 luglio (repliche 31 luglio e 4, 6 agosto) su libretto di Felice Romani, con la direzione di Michele Spotti, per la regia di Silvia PaoliIl paese dei campanelli (26, 28 e 30 luglio) di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, con la direzione di Fabio Luisi, per la regia di Alessandro Talevi; tre prime rappresentazioni: la prima assoluta in tempi moderni de L’Orazio di Pietro Auletta (22 e 25 luglio), con la direzione di Federico Maria Sardelli, per la regia di Jean Renshaw, la prima italiana in tempi moderni de Gli Uccellatori di Florian Leopold Gassmann (2 e 5 agosto), con la direzione di Enrico Saverio Pagano, per la regia di Jean Renshaw e la prima assoluta in Italia de L’adorable Bel-Boul (19 e 20 luglio) di Jules Massenet su libretto di Paul Poirson, con la direzione di Francisco Soriano, per la regia di Davide Garattini. Con un cartellone ricco e multiforme, la proposta del 49° Festival della Valle d’Itria confezionata dal direttore artistico Sebastian Schwarz mette al centro il repertorio buffo e l’operetta, per leggere le dinamiche sociali che da sempre contraddistinguono la storia dell’uomo con la necessaria ironia. Gli allestimenti e i concerti – sinfonici e cameristici – che si susseguiranno numerosi sullo sfondo degli scenari barocchi di Martina Franca e degli emozionanti scorci della Valle d’Itria saranno corredati da una serie di appuntamenti e incontri d’approfondimento, tenuti dai massimi esperti del settore.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio