49° Festival della Valle d’Itria, spazio al repetorio buffo e all’operetta
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![Alessandro Talevi, regista de "Il paese dei campanelli"](http://www.lettera22news.it/wp-content/uploads/2023/02/Talevi_01-300x200.jpeg)
Il Turco in Italia di Gioachino Rossini, ad apertura di festival il 18 luglio (repliche 31 luglio e 4, 6 agosto) su libretto di Felice Romani, con la direzione di Michele Spotti, per la regia di Silvia Paoli; Il paese dei campanelli (26, 28 e 30 luglio) di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, con la direzione di Fabio Luisi, per la regia di Alessandro Talevi; tre prime rappresentazioni: la prima assoluta in tempi moderni de L’Orazio di Pietro Auletta (22 e 25 luglio), con la direzione di Federico Maria Sardelli, per la regia di Jean Renshaw, la prima italiana in tempi moderni de Gli Uccellatori di Florian Leopold Gassmann (2 e 5 agosto), con la direzione di Enrico Saverio Pagano, per la regia di Jean Renshaw e la prima assoluta in Italia de L’adorable Bel-Boul (19 e 20 luglio) di Jules Massenet su libretto di Paul Poirson, con la direzione di Francisco Soriano, per la regia di Davide Garattini. Con un cartellone ricco e multiforme, la proposta del 49° Festival della Valle d’Itria confezionata dal direttore artistico Sebastian Schwarz mette al centro il repertorio buffo e l’operetta, per leggere le dinamiche sociali che da sempre contraddistinguono la storia dell’uomo con la necessaria ironia. Gli allestimenti e i concerti – sinfonici e cameristici – che si susseguiranno numerosi sullo sfondo degli scenari barocchi di Martina Franca e degli emozionanti scorci della Valle d’Itria saranno corredati da una serie di appuntamenti e incontri d’approfondimento, tenuti dai massimi esperti del settore.