Furia Pino Pulito: “Volontà popolare calpestata”. Spuntano nuovi errori nei conteggi
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Parole e appelli a cercare verità e giustizia, oltre la partigianeria. Pino Pulito non ha atteso a far sentire la sua voce, dopo la decisione, adesso ufficiale (il giudice De Napoli ha trasmesso il mattinata al Ministero il verdetto), che è stato escluso dal ballottaggio. La conferenza stampa serve a registrare e puntualizzare una serie di incongruenze che sembra non finire mai. Trascrizioni errate, numeri che non coincidono e naturalmente si esprime stupore per i cambi di direzione nelle decisioni di De Napoli, a capo delle commissione elettorale centrale. “Cosa ha fatto cambiare idea al giudice?”, si chiedono tutti. E infine arriva l’appello ad Ancona: quello di chiedere insieme la riverifica delle schede e dei verbali, sospendendo il ballottaggio.
Pino Pulito: “volontà popolare calpestata”
“E’ una situazione rocambolesca e vergognosa – ha affermato il candidato sindaco – la democrazia si è fermata. Abbiamo avuto presidenti e scrutatori non all’altezza. Un presidente della commissione elettorale che ha fatto come Ponzio Pilato. E’ assurdo. I cittadini martinesi non sanno con chiarezza chi ha diritto ad andare al ballottaggio. Ha colpa il sistema con la sua burocrazia rigida. Abbiamo colpa noi che avremmo dovuto fare più attenzione con i rappresentanti di lista. Sono amareggiato. I nostri referenti nazionali stanno presentato interrogazioni parlamentari a Camera e Senato. E’ stato fatto un ricorso d’urgenza al TAR. Noi riteniamo che le schede devono essere tutte riviste. Non ci fermiamo qui. Andremo avanti con tutte le armi legali possibili per fare chiarezza”.
Giacomo Conserva: “I conti non tornano e De Napoli smentisce se stesso”
![voti segnati con una striscia continua](http://www.lettera22news.it/wp-content/uploads/2017/06/voti-segnati-con-una-striscia-continua-300x225.jpg)
Giacomo Conserva snocciola inesattezza e mette a disposizione le tabelle di scrutinio della sezione 9. “Partiamo dalla premessa fondamentale: il comitato elettorale a norma di legge deve solo registrare i dati, senza modificarli. Questa è stata la linea adottata da De Napoli, che ha un certo punto ha cambiato idea, smentendo se stesso. Lo ha fatto anche la coalizione di Ancona, quando ha richiamato l’articolo 72 in una sezione dove nei verbali definitivi c’erano due voti in meno per Pulito. Nella sezione 9 non valevano più le prescrizioni dell’articol0 72. Nella sezione 39 i voti alle liste, ossia 649, erano maggiori dei votanti, ossia 622. Sono numeri ufficiosi, ma i conti non tornano anche sui totali. Nella famosa sezione 9 nelle tabelle di scrutini, quelle che Ancona ha chiesto di tenere in considerazione, Pizzigallo non aveva nemmeno un voto, e i trenta voti solo al sindaco non erano per niente segnati”.
Giuseppe Chimienti: “si chieda insieme la sospensione”
Chimienti fa appello a perseguire la strada della giustizia. “Hanno invocato la giustizia, ma è chiaro che ci sono errori su errori. Non si possono solo correggere gli errori di una sezione. Franco Ancona faccia un passo indietro, e nel nome della giustizia chieda con noi la sospensione al Prefetto”.
Leonardo Conserva: “La politica rispetti e tuteli il voto popolare”
L’ex sindaco, che ha seguito a livello legale Pino Pulito in commissione elettorale fa la cronaca degli avvenimenti e non riesce a spiegarsi cosa ha fatto cambiare idea al giudice De Napoli. “Ne ho viste tante in politica, ma una cosa del genere non mi era mai successa. Un giudice che cambia idea all’improvviso e che di fronte ai nuovi errori evidenziati rigetta le nostre istanze. Quello che è successo è davvero grave. La politica ha il dovere di rispettare e tutelare il voto popolare, qualunque sia la sua espressione. La matematica non è un’opinione”.
Luigi Vitali: “La cosa non finisce qui”
Promette battaglia il senatore Luigi Vitali, coordinatore regionale di Forza Italia. “Quando ci sono più voti dei votanti c’è solo una spiegazione: ci sono stati dei brogli. Non ci fermiamo, oggi, tra sei mesi, tra due anni. Combatteremo finché non sarà fatta giustizia”.