Note e Parole al 47° Festival della Valle d’Itria
Fiat Lux…continua a splendere la luce del Festival della Valle d’Itria che ogni sera illumina luoghi diversi, con musiche sempre coinvolgenti, che trovano consenso di pubblico e di critica.
“Il Canto degli Ulivi” ha spaziato e si è propagato in tre bellissime masserie dove pianoforte, strumenti ad arco e voce hanno espresso mirabilmente musiche di Hendel, Mozart, Rossini, Donizetti, Vivaldi. A diretto contatto con la natura in queste calde sere d’estate il pubblico ha potuto gioire di tanta bellezza, bravura e arte, brindando al termine di ogni concerto con un ottimo vino gentilmente offerto dalle Cantine appartenenti al Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, un connubio questo che da alcuni anni permette di far vivere al pubblico presente un duplice piacere: quello del palato e quello dell’ascolto.
Il “Concerto sul mare” si è tenuto presso il Castello Aragonese di Taranto. Una domenica sera decisamente diversa per coloro che hanno scelto di ascoltare la meravigliosa voce di Angela Meade, considerata “una delle grandi voci dei nostri giorni, capaci come poche di rinverdire i fasti dei mitici soprani drammatici ottocenteschi. […] la bellezza del timbro, l’ampiezza del volume, l’esattezza delle colorature” … questo e tanto altro ancora ha donato a chi era lì ad ascoltarla mentre interpretava, e mai come in questo caso termine è stato più appropriato, i brani scelti per la serata. La sua voce è stata accompagnata al pianoforte dalla bravissima Carmen Santoro che quest’anno festeggia i suoi 40 anni di presenza all’interno del Festival della Valle d’Itria.
Un appuntamento imperdibile è sempre stato “Il Concerto dello Spirito”, nella suggestiva cornice della Basilica di San Martino, che quest’anno è andato sold out nello stesso giorno in cui è stato possibile prenotare i biglietti. Il Coro Ghislieri ha eseguito brani appartenenti al repertorio sacro di Alessandro Scarlatti e Nicola Porpora, il direttore Giulio Prandi ha introdotto il Concerto, consentendo ai presenti di poter meglio fruire dei brani scelti, eseguiti dal coro e dal controtenore Raffaele Pe, che ha affascinato il pubblico presente, e che al termine del concerto pareva avere sul viso un’espressione estasiata e serena.
Nell’ambito degli eventi promossi dalla Fondazione Paolo Grassi rientrava la presentazione dell’interessantissimo libro “Le rivali” di Paola Calvetti edito da Mondadori. Ho avuto il piacere e l’onore di dialogare con l’autrice: giornalista del “Corriere della Sera”, di “Io Donna”, del quotidiano “La Repubblica”, direttrice dell’Ufficio Stampa del Teatro alla Scala, direttore della comunicazione del Touring Club Italiano e tra le altre cose vanta, inoltre, la collaborazione con il Direttore Artistico del Festival della Valle d’Itria Alberto Triola. L’evento ha avuto luogo nel Chiostro del Villaggio Sant’Agostino, da poco restaurato, che in tutta la sua ritrovata bellezza ha accolto le biografie di dieci donne che, pioniere nel loro campo d’azione: teatro, moda, cosmetica e bellezza, giornalismo, cinema hanno fatto la storia. Il libro entra a pieno titolo nella saggistica per le ricerche fatte, per gli approfondimenti effettuati, per essere stata l’autrice, quando possibile, sui luoghi descritti, seppur a distanza di anni, per respirare, rivivere e “ricostruire” quanto scritto. Consiglio la lettura, che coinvolgerà il lettore, consentendogli di scoprire attraverso le biografie di Eleonora Duse, Sara Bernhardt, Coco Chanel, Elena Schiapparelli, Helena Rubistein, Elisabeth Arden, Hedda Hopper, Louella Parsons, Joan Fontaine e sua sorella Olivia de Havilland tanto di inesplorato e sconosciuto del Novecento, periodo di commistione tra le arti, tanto che intorno alla vita di queste donne geniali ruotano personalità del calibro di Victor Hugo, Matilde Serao, Freud, Charlin Chaplin, Walt Disney, Clar Gable, Oscar Wilde, Gabriele D’annunzio, Arrigo Boito, Luchino Visconti, Churchill.
Il 30 luglio, sempre all’interno degli eventi del Festival della Valle d’Itria, è stato assegnato il Premio giornalistico “Lorenzo D’Arcangelo” al critico musicale Manuel Brug del quotidiano tedesco «Die Welt», il quale ha espresso la sua gioia per il premio ricevuto, non sono molti nel mondo i riconoscimenti alla categoria dei giornalisti e va un plauso all’organizzazione di averlo fortemente voluto e perpetuato nell’assegnazione di questo premio che porta il nome “di un caro amico che insieme a Paolo Grassi e al sottoscritto hanno dato inizio a questo Festival quarantasette anni fa, questo è un premio prestigioso, crediamo nel valore dei giornalisti, nel loro impegno, che purtroppo spesso non viene valorizzato”, così ha esordito il presidente Franco Punzi, che ha raccontato anche alcuni aneddoti della sua amicizia con Paolo Grassi e a Lorenzo D’Arcangelo, delle lunghe passeggiate tra i vicoli di questa città, delle chiacchierate che poi si concretizzavano in progetti. E’ stata questa occasione per rivolgersi ai giovani e invitarli ad avere sempre: “gioia nel cuore, serenità nell’animo e speranza nella vita, che va affrontata con entusiasmo, bellezza, coraggio e tenacia” … Fiat lux!