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Al Paisiello Festival va in scena “Nina, o sia la pazza per amore”

Grande lirica a Taranto per il Giovanni Paisiello Festival organizzato dagli Amici della Musica, che celebra il genius loci lunedì 12 e martedì 13 settembre (ore 21), nel Mudi, con una doppia rappresentazione dell’opera più celebre del compositore, Nina, o sia La pazza per amore,recuperando in una nuova edizione critica del musicologo Lucio Tufano l’originale del 1789 andato in scena il 25 giugno nel Palazzo Reale di Caserta in un atto e con i recitativi parlati.

Si tratta di una «prima assoluta» in tempi moderni della Nina originaria che, nonostante fosse nata come spettacolo sperimentale cantato e, per l’appunto, parlato, sul modello della drammaturgia dell’opéra-comique francese, in breve tempo divenne un blockbuster, come spiega il direttore artistico del Festival, Lorenzo Mattei, anche grazie alla successiva versione del 1790 che mise in canto le parti inizialmente soltanto recitate.

Musicata da Paisiello su libretto di Giovanni Battista Lorenzi partendo dalla traduzione di Giuseppe Carpani di Nina ou la Folle par amour di Benoît-Joseph Marsollier de Vivetières(libretto per un lavoro di Nicolas Dalayrac), l’opera ha come protagonista una giovane contessina, impazzita perché crede che l’amato Lindoro sia stato ucciso in duello. Circondata dall’affetto di tutti coloro che cercano di proteggerla dalle conseguenze di una condizione di sospensione illusoria e pietosa smemoratezza, Nina ritrova l’amato creduto morto e la ragione in uno dei finali lieti più celebri nella storia del teatro musicale.

Giovanni Di Stefano durante le prove della Nina di Paisiello
Giovanni Di Stefano durante le prove della Nina di Paisiello

Agli ordini del direttore Giovanni Di Stefano, da sempre impegnato nel recupero e nella diffusione del repertorio di Paisiello, un cast di giovani interpreti ma con una carriera internazionale, il soprano Giuseppina Piunti (Nina), il tenore argentino Francisco Brito (Lindoro), il basso Rocco Cavalluzzi (il Conte, padre di Nina), il soprano Maria Luisa Casale (Susanna, la governante di Nina) e il basso Andrea Vincenzo Bonsignore (Giorgio, balio del Conte). Orchestra e Coro sono del Giovanni Paisiello Festival. Firma regia e scene, Stefania Panighini, che in un mondo notturno disegna una donna-bambina riportando la follia di Nina «sino all’età dei giochi, delle chimere e delle favole, dalle quali è difficile risvegliarsi, se non attraverso il bacio dell’innamorato». Costumi di Veronica Pattuelli. L’allestimento è in coproduzione con l’Opera Giocosa di Savona, dove Ninaverrà riproposta nel mese di ottobre.

Nonostante la notorietà conquistata da questa tipica comédie larmoyante nella versione con i recitativi cantati del 1790, il Giovanni Paisiello Festival tiene fede alla sua caratteristica distintiva, quella di proporre lavori paisielliani inediti o prime assolute in tempi moderni, con l’esecuzione diNina della premiére di Caserta del 1789, mai più rimessa in scena in tempi moderni nella sua veste originale. Pertanto, poter riascoltare quest’opera così com’è nata, più compatta e più serrata, costituisce un’occasione rara e preziosa e consente di cogliere in purezza i tratti peculiari di un lavoro fortunato come pochi, destinato a mietere successi strepitosi sui principali palcoscenici europei e a risplendere come uno dei titoli più luminosi nel pur vasto catalogo del suo geniale autore.

Info 099.730.39.72 www.giovannipaisiellofestival.it.

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