Emozione Placido e un’idea per il futuro: “Nasca un festival della parola”
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Brillano le stelle di masseria Luco con i versi di Michele Placido. Brividi ed emozioni nello spettacolo vissuto ieri sera nella splendida masseria della famiglia Cassano. L’attore foggiano ha declamato versi di Leopardi, Di Giacomo, Trilussa, D’Annunzio, con un magnifico finale dedicato all’amore dantesco di Paolo e Francesca. Lo ha fatto in uno spettacolo sobrio, come la liscia e bianca facciata della masseria diventata sfondo scenografico, dove a fare da padrona è stata la forza della parola e del verso. Placido è riuscito a fare quello che un attore dovrebbe fare: regalare emozioni. La ha fatto attraverso la maestria e l’arte di un vero interprete teatrale, che ha giustamente esaltato l’insegnamento dei suoi maestri, di Orazio Costa, assaporando i versi, vivendoli e restituendoli al pubblico carichi di potenziali vibrazioni interpretative. Vibrazioni che sono arrivate dritte al cuore, grazie anche ad un pregiato e raffinato percorso musicale sulla canzone napoletana affidato alla voce di Gianluigi Esposito e alle corde di Antonio Saturno. Eleganti e intensi i camei affidati alla giovane compagna di Placido, Federica Vincenti, apparsa in penombra, come una musa, dal balcone della facciata. Tutto bello, insomma, come bello è stato l’elogio fatto a Martina Franca dall’attore in conferenza stampa. “Martina è una bellissima città legata culturalmente a Napoli. Spero che qui, anche attraverso il contenitore di masseria Luco possa nascere un nuovo festival della parola e della poesia, nel segno di Paolo Grassi, nato in questa terra. Attraverso la fondazione a lui dedicata si dovrebbe lavorare a questa idea, anche per celebrare al meglio il centenario della sua nascita che si celebrerà tra qualche anno”. L’idea è stata raccolta dalla famiglia Cassano. “Vogliamo che Masseria Luco – ha spiegato Daniela Cassano – diventi un contenitore culturale. Era questa la volontà di nostro padre Lino, che voleva diffondere la cultura del nostro territorio. Per questo motivo, la bellezza dei suoi luoghi, che ci ha lasciato in eredità, diventeranno un patrimonio da far vivere e da far conoscere alla gente”. Una vera e propria oasi del silenzio e della bellezza, immerso nella valle d’Itria, alla quale Placido ha dedicato “L’infinito” di Leopardi.
Gianluca Fumarola