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Festival della Valle d’Itria 2019 apre con “Il Matrimonio Segreto”

In una fresca sera d’estate, di quelle che Martina spesso regala e nelle quali il Festival della Valle d’Itria si muove con disinvoltura, è andato in scena “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa.

La scelta dell’opera e l’originale allestimento hanno dato origine a un grande successo: sold out, divertimento del pubblico e applausi per più di otto minuti sono stati il modo migliore per dare inizio a questa 45esima edizione, dedicata a Paolo Grassi, illustre concittadino, di cui quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita e figura fondamentale negli anni in cui il Festival muoveva i primi passi.

Il dramma giocoso portato in scena ieri sera, ha dovuto fare un lungo salto, dal settecento, nel quale è stata scritta, si è ritrovata ambientata ai nostri giorni, ma ha retto benissimo il passare degli anni, perché le scelte effettuate dal grande regista Pier Luigi Pizzi si sono rivelate geniali, il libretto scritto da Giovanni Bertati, è risultato essere attualissimo nei contenuti e nei vissuti dei protagonisti.

E’ vero, come è stato da più parti affermato, si è trattato di “un’opera fatta su misura” in un teatro che possiamo definire sartoriale, questo mi dà l’occasione di sottolineare la bellezza degli abiti di scena, una sfilata di capi nei quali, seppur a distanza, era possibile notare la preziosità dei tessuti, la cura dei particolari, le eleganti fattezze.

Bravissimi i cantanti che eccellevano nella voce e nell’interpretazione, permettendo al pubblico di entrare nella storia e sentirsi coinvolti negli avvenimenti, gioendo, palpitando e divertendosi con chi era sul palco.

matrimonio_segreto_01_conservaMarco Filippo Romano nei panni del Signor Geronimo, Maria Laura Iacobellis: Elisabetta, Benedetta Torre: Carolina, Ana Victoria Pittis: Fidalma, Vittorio Prato: il conte Robinson, Alasdair Kent che, interpretando Paolino, ha sfidato a torso nudo, il vento freddo dell’estate martinese.

Un plauso al giovane Direttore d’orchestra, Michele Spotti e all’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, dare la possibilità a tanti giovani musicisti di misurarsi con un Festival di tale portata, fa onore all’organizzazione tutta.

L’intero cartellone di quest’anno “affonda le sue radici nel Regno di Napoli”, tantissimi gli spettacoli in programmazione fino al 4 agosto, io continuerò a seguirli e a farvi partecipi.

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