Cultura e Spettacolo

Festival, gran finale con Medea

Gran finale questa sera al Festival della Valle d’Itria con “Medea in Corinto”, il melodramma tragico in due atti di Giovanni Simone Mayr su libretto di Felice Romani. Alle ore 21, nell’atrio Palazzo Ducale di Martina Franca si chiude questa 41^ edizione con l’opera diretta da Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, nell’edizione critica curata da Paolo Rossini per G. Ricordi & Co. Con la proposta di Mayr, il Festival della Valle d’Itria aggiunge un altro tassello alla ricomposizione del panorama belcantistico, tant’è che lo stesso Celletti riteneva Mayr aver avuto un ruolo importante nell’ambito dell’ambito di tale corrente. Dopo la prima del 1813 e l’ultima riproposizione a Napoli nel 1977,

Lo spettacolo che va in scena domani ha ricevuto nelle precedenti repliche un notevole successo di pubblico e critica. La regia di Benedetto Sicca si apre con un metaforico prato fiorito su cui, preceduta dai figli, arriva Medea, una donna tradita, disorientata e straniera che attinge alla magia per risolvere i suoi problemi. La Magia è elemento fondamentale di questa Medea intesa come lettura dell’altro come straniero, della paura che abbiamo del diverso, spiega il regista.

Giasone giunge a Corinto per sposare Creusa, figlia del re Creonte, che l’aspetta impaziente. Fissata la data delle nozze, Creonte ordina a Medea di lasciare la città prima del tramonto. Medea supplica il marito di non lasciarla e gli giura vendetta. Anche Egeo, innamorato di Creusa, giunge a Corinto. I due amanti traditi si alleano e mettono a punto un piano per sabotare le nozze. Durante la celebrazione, Medea irrompe nel tempio devastando ’altare, mentre i soldati di Egeo innescano una lotta per rapire gli sposi. I Corinzi hanno la meglio e Creonte lascia che sia Giasone a decidere sul destino di Medea. La donna, imprigionata, non intende arrendersi e ottiene dal marito di rivedere i figli un’ultima volta. Creusa muore avvelenata dalle vesti che Medea le ha offerto in dono, muoiono anche i figli di Medea e Giasone, uccisi dalla madre che fugge su un carro. Giasone tenta invano il suicidio.

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