Politica

Franco Ancona cerca la riconferma. Nel segno della continuità

“Per amore di Martina”. E’ lo slogan scelto da Franco Ancona che tenta di bissare la sua presenza a Palazzo Ducale. Si è consumata nella sala convegni della chiesta di Cristo Re, gremita in ogni ordine di posto, la presentazione ufficiale della candidatura. Logico partire dal recente passato e dall’esperienza interrottasi ad un passo dal traguardo. Inevitabile rimarcare i successi, puntando ancora il dito contro chi ha decretato la fine anticipata dal mandato. Sul palco ci sono le tre forze di coalizione: PD, la civica “Visione Comune” e “Sinistra Italiana”. In prima fila gli interpreti principali dell’azione governativa: da Coletta a Palmisano, da Lafornara a Cramarossa, da Scialpi al vicesindaco Lasorsa

Fedele (SI), continuità al mandato

retroA rompere il ghiaccio è Pino Fedele, a rappresentare “Sinistra Italiana”, che molto probabilmente non si presenterà con il simbolo politico, ma con un nome di una coalizione civica. “Dobbiamo portare avanti il percorso di slancio fatto da Ancona, arrivando al secondo mandato e dando continuità al progetto. Un progetto politico che ha guardato alle fasce più vulnerabili, che ha lavorato per una città a misura di bambino e che ha garantito un grande risultato sul piano delle infrastrutture scolastiche. Adesso puntiamo ancora di più sui giovani e pensiamo ad una città più accogliente nei confronti dei profughi”.

Paolo Vinci (Visione comune), il dialogo diventi strumenti per essere comunità

Per la civica “Visione comune, che da tempo, ormai è impegnata sul territorio con una serie di dibattiti tematici aperti alla città, parla il pediatra Paolo Vinci. “Siamo qui perché la politica è una dimensione della vita che impone di esserci. Visione comune è un luogo aperto, uno spazio di dialogo, per mettere a disposizione competenze e energie. Vogliamo un’amministrazione accogliente, a disposizione dei cittadini, che dia risposte e che porti avanti una politica d’iniziativa, che vada incontro ai problemi. Occorre affidarsi al dialogo per trovare il senso di essere comunità”.

Nunzia Convertini (PD), l’onestà, l’autonomia e il coraggio non si compra

E’ battagliera e carica, l’ex assessore Nunzia Convertini, capace di scaldare la platea con ironia. “Voglio citare un mio amico comico che dice: stasera agghia sfugà (Enzo e Sal, ndr). Spiegate ai cittadini quello che è successo veramente. Che colpa ha Franco Ancona se i lavori alla zona industriale si fanno con i fondi reperiti da Franco Ancona vice sindaco e sfruttati da Franco Ancona sindaco?. E’ colpa di Franco Ancona se nono ci sono più bancarelle di frutta per la strada? Se le scuole sono efficienti? Se è stato fatto un nuovo appalto per le lampade votive? Come fanno i nostri amici a passare nel Centrodestra? Quali colpe ha Franco Ancona? Franco questi amici ti hanno strappato la fascia da sindaco, ma non la dignità e la voglia di lottare. Ci hanno sbeffeggiato chiamandoci mocciosi, ma noi abbiamo fatto rispettare le regole. L’onestà, l’autonomia e il coraggio non si comprano al supermercato”.

Pentassuglia, radichiamo il cambiamento

“Le parole di questa sera mi emozionano e mi danno tanta forza, perché dimostrano che siamo stati coerenti. Adesso occorre radicare il cambiamento perché dobbiamo continuare sulla strada intrapresa. E’ bene ricordare che nel 2017 ci sono cantieri in essere per 104 milioni di euro. La nostra lista è pronta e tutti sono determinati a difendere la nostra dignità nell’esserci messi sempre al servizio di Martina e non per celebrare il nostro ego. L’obbiettivo è rilanciare Martina con una pianificazione sana che metta le persone al primo posto. Ci proporremo con educazione e con i fatti e senza i personalismi e le guerre tra persone e gruppi che per dieci anni hanno fatto cadere Martina nel dimenticatoio. Voglio ringraziare Coletta per aver fatto un passo indietro e per non aver pensato alla sua carriera politica, anteponendo gli interessi di Martina. E dico basta a coloro che gettano fango sui social con menzogne e falsità, mirate a dividerci”.

Ancona, ci hanno fermato perché diventavamo pericolosi per qualcuno

La chiusura è affidata, naturalmente, a Franco Ancona, che stralcia la scaletta, parlando a braccio, forte della sua esperienza. “Dopo quello che ho sentito non c’è proprio bisogno di usare nessuna scaletta. Qualcuno pensa che il sindaco si è dimesso. Non è vero. Siamo stati bloccati da qualcuno che ha deciso, senza darne una motivazione, di non votare il bilancio. Bilancio che poi, dopo una settimana è stato approvato senza variazioni dal commissario. Non ci hanno fatto governare per il quinto anno perché saremmo diventati pericolosi. Perché si sono resi conto che stavamo portando avanti un patto con le imprese grazie alla Rigenerazione Urbana. Ciò rischiava di farci entrare nel cuore degli imprenditori per costruire una bella città e a qualcuno ciò non andava bene. Grazie a Rigenerazione Urbana avremmo restaurato il Pergolo, destinando l’area dello stadio cittadino al mercato. A qualcuno questo dava fastidio. Così come il nostro lavoro portato avanti sul PUG, mirato a farlo diventare uno strumento di semplificazione amministrativa per abbattere l’eccessiva burocrazia. Ripartiamo dalla cultura del dialogo avuta con enti, con associazioni di categorie, con i cittadini attraverso i forum. Ripartiamo da due patti: quello generazionale per valorizzare giovani e quello tra città e campagna. La cultura dovrà essere il motore dello sviluppo, i trasporti e i collegamenti gli strumenti per incentivare il turismo. Continuiamo il processo di buon governo nella trasparenza e nella governabilità. Con questo vogliamo mobilitare i vostri cuori. L’alternativa è una coalizione che ha caricato tutti”.

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