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“Il segno” protagonista al XIV Festival della Letteratura Mediterranea

È stata presentata al Cineporto di Foggia la XIV edizione del Festival della Letteratura Mediterranea, ideata e curata dall’associazione Mediterraneo è Cultura, in programma a Lucera dal 18 al 25 settembre.

Il tema scelto per quest’anno è Il segno ci fa umani. Un tema che accomuna i due giorni di Festival – il 24 e il 25 settembre – e l’FLM-Lab, l’insieme di attività produttrici di segni che saranno visibili in parti diverse della città dal 18 al 23 settembre.

“Vivere di segni, di questa capacità innata e meravigliosa, è quel che ci rende umani. Scriviamo perché è necessario e non possiamo farne a meno”, ha affermato Maria Del Vecchio presidente di Mediterraneo è Cultura, che ha aggiunto: “con questa edizione del Festival abbiamo voluto dare importanza al segno che contraddistingue non solo la letteratura ma anche le diverse forme artistiche”.

flm1A illustrare l’intenso programma della due giorni dedicata al Festival è stata Annarita Favilla, che ha spiegato le novità che caratterizzano questa edizione: “non faremo semplici presentazioni di libri ma focus letterari in cui più ospiti potranno confrontarsi sulle proprie esperienze, condividendole e scambiando punti di vista”.

‘Scrivere mi è necessario. Il reportage’ è il primo focus, in programma sabato 24 settembre alle ore 20.00 in piazza Lecce, che vedrà il confronto tra Asmae Dachan – giornalista professionista e scrittrice italo-siriana, nata ad Ancona da genitori di Aleppo, che ha ricevuto diversi premi per i suoi reportage giornalistici e nel suo blog “Diario di Siria” racconta il dramma della popolazione siriana – e Marta Bellingreri, specializzata in studi arabo-islamici e del Mediterraneo, ha vissuto in Siria, Libano, Palestina, Egitto, Giordania e Tunisia, dove ha lavorato come insegnante di italiano e in progetti di cooperazione.

Dal reportage si passa alla poesia con il focus che vedrà ospiti – domenica 25 settembre alle ore 11.30 nelCortile di Palazzo MozzagrugnoNabil Salameh (cantautore e giornalista, nato a Tripoli del Libano da rifugiati palestinesi, fondatore del gruppo Radiodervish), Silvia Moresi (arabista e traduttrice) e Caterina Pinto(docente di Lingua araba e traduzione all’Università degli studi di Bari). Il focus ruoterà intorno a ‘Le mie poesie più belle’ di Nizar Qabbani (Damasco 1923 – Londra 1998), uno dei massimi poeti arabi del ’900.

Nel pomeriggio del 25 settembre, alle ore 19, Rampa Cassitto farà da scenario al focus ‘Scrivere mi è necessario. Tutti i segni della dissidenza’ con Paola Caridi (giornalista che da oltre un decennio si occupa di Medio Oriente e Nord Africa, in particolare di islam politico in Palestina ed Egitto), Sumaya Abdel Qader(blogger, scrittrice, ricercatrice e consigliera comunale presso il comune di Milano, nata a Perugia da genitori giordano-palestinesi), Sumia Sukkar (scrittrice britannica, figlia di padre siriano e madre algerina) e Ayman  Al Zorkany (illustratore, stilista e insegnante egiziano) disegnatore della parte grafica del libro ‘Vita: istruzioni per l’uso’ di Ahmed Nagy, scrittore e giornalista egiziano, arrestato a marzo scorso e condannato a due anni di prigione dal tribunale di Bulaq, in Egitto, per aver offeso con questo libro la pubblica morale.

Il Festival della Letteratura Mediterranea esplora il tema scelto attraverso diversi linguaggi, tra cui la musicae il teatro. Non potevano assolutamente mancare i Radiodervish, che cantano di uomini e donne appartenenti a spazi, culture e tempi differenti, alla ricerca di varchi e passaggi tra Oriente e Occidente. Sabato 24 settembre alle ore 22 in piazza della Repubblica ci sarà il concerto del gruppo che più di ogni altro ha definito appieno una poetica e una visione del mondo schierata dalla parte di un’Italia ponte tra Europa e Mediterraneo.

E poi il teatro, con ‘Ragazzi di vita’ di Pasolini interpretato da Fabrizio Gifuni, tra gli attori più affermati del panorama italiano, teatrale e cinematografico.

A precedere il Festival sarà l’FLM-Lab, organizzato il collaborazione con Salvatore Lovaglio e l’Associazione Mecenate, che permetterà di affrontare il tema scelto attraverso l’arte, l’architettura, la fotografia, la danza, il canto. Dal 18 al 23 settembre Lucera sarà un laboratorio di attività produttrici di segni che saranno visibili in parti diverse della città.

“Ho proposto all’associazione Mediterraneo è Cultura di accostare alla tematica del Festival opere che parlano dello stesso tema” ha spiegato Salvatore Lovaglio, “per questo ho voluto far intervenire Antonio Maria Pecchini, che già nel 1998 affrontava il tema delle migrazioni con le sue installazioni, e Francesco Poli che invece smisterà in città, attraverso un workshop, il contenuto dell’opera di Pecchini”.

Si parte domenica 18 settembre, alle ore 11.30 all’interno della Torre della Regina nella Fortezza Svevo-Angioina, con “Derive”, l’installazione artistica di Antonio Maria Pecchini che dà voce al grido che sale dal Mediterraneo. A prendere spunto dalle considerazioni artistiche relative all’installazione “Derive” sarà ilworkshop di costruzioni in materiale naturale “Urban Land Art”, in programma dal 19 al 23 settembre, guidato dall’architetto Francesco Poli e curato dal gruppo LAN_Laboratorio Architetture Naturali che unisce l’architettura, l’arte e il design alla cultura dell’eco-sostenibilità, del consumo consapevole e dell’etica sociale.

Durante i giorni dell’FLM-Lab si esplorerà anche il segno visto attraverso la fotografia e lo si farà in due momenti. Martedì 20 settembre con l’inaugurazione della mostra ‘Another step and you’re elsewhere’ diDanilo Balducci (docente di fotografia e reportage presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila e vincitore di diversi premi nazionali e internazionali), il cui sguardo si è immerso nel fluire della migrazione degli uomini, evenerdì 23 settembre con la presentazione del progetto fotografico ‘Boundary as a frame’ di Rumore Pair, il duo fotografico formato da Domenico D’Alessandro e Maria Palmieri, che si occupa di migrazione internazionale. ‘Boundary as a frame’ è il risultato di una ricerca sul territorio di Foggia che ha visto Domenico e Maria fotografare un gruppo di lavoratori migranti senegalesi che da più di tre anni vivono in una fabbrica occupata alla periferia della città.

Tra le altra attività dell’FLM-Lab ci saranno ‘Via da qui’, una performance di danza contemporanea in programma mercoledì 21 settembre e ‘Neapolis Mediterranea’ con Fiorenza Calogero (voce e tamburi a cornice) e Marcello Vitale (chitarra battente e chitarra barocca) in programma venerdì 23 settembre.

Non mancherà ‘Te lo scrivo nell’orecchio’, happening misterioso di cui per ora si può sapere solo data e ora:giovedì 22 settembre alle 22. Il luogo sarà svelato all’ultimo momento e l’ospite sarà una sorpresa.

La XIV edizione del Festival della Letteratura Mediterranea vanta il patrocinio della Regione Puglia e delComune di Lucera ed è realizzata grazie al supporto e alla collaborazione tra pubblico e privato.

“Il Festival non è un semplice festival, è un modo per fare in modo che i temi più difficili vengano affrontati; il Festival contribuisce a creare l’identità della città di Lucera dove in quei giorni si crea un’atmosfera magica”, ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Lucera Federica Triggiani, presente alla conferenza stampa.

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