L’ÂME ÉVAPORÉE: il Festival della Valle d’Itria prende quota
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![La pianista Laura Cozzolino](http://www.lettera22news.it/wp-content/uploads/2015/07/Laura_Cozzolino_FOTO-ok-300x283.jpg)
Primo appuntamento nel chiostro di San Domenico con il ciclo dei concerti “Novecento ed oltre”. L’arco temporale abbracciato dalla proposta dei tre programmi vocali da camera parte dai primissimi anni del XVII secolo e approda fino agli anni ‘50 del Novecento con la Ballade “Let it be forgotten” della poetessa statunitense (Premio Pulitzer nel 1918) Sara Taesdale, i cui versi evaporano nella composizione omonima di George Crumb. Un ritratto musicale di uno spaccato di storia del repertorio non operistico per voce lungo 350 anni. Infinite sono le declinazioni dell’Amore descritte in versi ed è naturale osservare come, se da una parte il trascorrere dei secoli ha reso possibile dire ogni cosa in maniera più esplicita e senza censure, ironia vuole che i testi più tardi si siano imbattuti sempre di più nell’imbarazzo di non saper quasi più parlare d’amore distinguendo i confini tra l’Io e l’Altro, con sempre più complesse implicazioni e stratificazioni psicologiche, laddove invece nel Seicento, ad esempio, i discorsi sul Tema si possono basicamente riassumere nella polarizzazione amore sacro/amor profano, amore per dio e natura/attrazione carnale e bassi istinti. Il tema di questo ciclo di concerti trae le sue fonti in primis nella tradizione liederistica in lingua tedesca, qui rappresentata da Schubert e Schumann, ma anche Brahms, Mahler e Richard Strauss e un omaggio a Erich Wolfgang Korngold, il compositore austriaco naturalizzato statunitense in noto al pubblico solo per le sue colonne sonore e l’opera di successo Die tote Stadt: Was du mir bist, Cosa sei per me, è il primo di 3 Lieder op.22. Ancora la Chanson francese, nello specifico Debussy, Poulenc, Chausson fino anche ai grandi chansonniers contemporanei Legrand e Trenet, con un grande intruso, una pagina di Kurt Weill, “Je ne t’aime pas”, scritta dopo la fuga del compositore dalla Germania nazista del 1933. Il Seicento inglese di Robert Jones e Henry Purcell, il Novecento di Benjamin Britten e George Crumb cantano invece sentimenti e vicende amorose che trovano ispirazione nelle folk songs. Protagonisti della serata i soprano Quiteria Munoz Inglada e Graziana Palazzo, accompagnati al pianoforte da Laura Cozzolino, Premio Pianistico Internazionale Sigismund Thalberg 2014.