Martina Franca polo internazionale nella sicurezza alimentare
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Grazie al “13th European Fusarium Seminar”, Martina Franca in questi giorni si è trasformata in un centro internazionale di rilievo nell’ambito della sicurezza alimentare. In particolare, l’oggetto del seminario che si concluderà il 14 maggio, è il genere fungino Fusarium, che comprende numerose specie responsabili di diverse patologie vegetali produttrici di numerose sostanze tossiche accumulabili negli alimenti, soprattutto cereali, cagionando un rischio per la salute umana. Questo rischio è estremamente importante per l’economia ed il sistema produttivo pugliesi nel cui ambito la filiera cerealicola, e in particolar modo quella legata al frumento duro, rappresenta un settore di enorme rilevanza. I temi trattati sono legati alla patogenicità, ecologia, genetica, al controllo delle malattie sulla pianta, alla tossicità delle micotossine prodotte da queste specie fungine e alla gestione della contaminazione degli alimenti. Il Seminario è organizzato dall’ISPA CNR – Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari, insieme all’ISM, Società Internazionale di Micotossicologia, che annovera come componenti oltre 400 esperti internazionali e a MPU, Unione Mediterranea di Fitopatologia. All’appuntamento di Martina Franca stanno partecipando circa 150 delegati provenienti da 30 paesi del mondo, e tra questi relatori della USDA (Dipartimento dell’Agricoltura) degli Stati Uniti, Agenzia Nazionale degli Alimenti della Svezia, Agenzia Agroalimentare del Canada, i presidenti di associazioni e network internazionali (IAM-CIHEAM, JSM-Società Giapponese di Micotossicologia, SLAM – Società Latino-Americana di Micotossicologia), professori e ricercatori di università e centri di ricerca internazionali, quali Kansas State University, IOWA State University (USA), Ghent University (Belgio), Wageningen (Olanda), Rio Cuarto (Argentina), INRA (Francia) solo per citarne alcuni. Tutti stanno contribuendo a diffondere una più ampia comprensione del potenziale che la ricerca può mettere in campo nel settore della sicurezza, favorendo anche la creazione di un clima di maggiore fiducia nei consumatori.