Cultura e Spettacolo

Omaggio all’amore nell’ultimo appuntamento di “Novecento e oltre”

Questa sera nel chiostro di San Domenico, alle ore 21, ultimo appuntamento con il ciclo dei concerti “Novecento e Oltre”. Il discorso musicale sull’ars amandi già affrontato nei due precedenti concerti, si arricchisce domani sera di un ulteriore pagina di grande musica con un programma che spazia dalla Chanson francese, nello specifico Debussy, Poulenc, Chausson fino anche ai grandi chansonniers contemporanei Legrand e Trenet, con un grande intruso, una pagina di Kurt Weill, “Je ne t’aime pas”, scritta dopo la fuga del compositore dalla Germania nazista del 1933: a Parigi Weill trovò l’aiuto della cantante di cabaret Lys Gauty che, commissionandogli questo ed alcuni altri brani, lo salvò dalle ristrettezze finanziarie dell’esilio. In lingua italiana, accanto al divertente “Viva il Matrimonio” di Donizetti, una pagina rara di Ottorino Respighi, “L’ultima ebrezza” all’ascolto quasi una appassionata Aria d’opera tardo-romantica su testo di Ada Negri, le cui poesie compaiono numerose nel catalogo del compositore bolognese, e la quasi contemporanea “Lolita” di Arturo Buzzi-Peccia, cavallo di battaglia di Di Stefano, Alfredo Kraus, Beniamino Gigli e Luciano Pavarotti. Infine, uno speciale omaggio a Jean Sibelius nel 150° anniversario della nascita: il compositore finlandese, noto prevalentemente per la sua produzione sinfonica, fu autore di circa un centinaio di Songs per voce e pianoforte, prevalentemente in lingua svedese, con alcune eccezioni come “Illalle” (Alla sera), il sesto dei Lieder op.17 del 1898 su testo di Forsman-Koskimies, dedicato dal poeta all’amante Ilta Bergroth, ragione per cui il titolo del brano assume una doppia valenza di significato (a Ilta).

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