Politica

Piero Bello: “Il concorsino è diventato un concorsone”

“Martina non merita di essere rappresentata da questi personaggi che fuggono dinanzi alle loro responsabilità”. Non si placa la furia dell’opposizione dopo il mancato Consiglio di ieri. Ad intervenire questa volta è il consigliere comunale del Gruppo Misto centro destra Piero Bello. “Ieri si è consumato – dichiara Bello – l’ennesimo increscioso episodio, in cui ad essere offesa è stata tutta la cittadinanza, non solo i presenti. Noi del gruppo misto di opposizione, avevamo chiesto, tramite la presentazione di alcuni punti all’ordine del giorno, un legittimo confronto su argomenti importanti e tanto chiacchierati, tra l’altro mai passati al vaglio dell’assise consiliare, unico luogo ove è possibile il confronto tra tutti i Consiglieri, non sono quelli firmatari. Ma, quando gli argomenti da discutere sono spinosi, dal confronto si fugge, proprio come ha fatto la maggioranza di sinistra. Proprio come quando uno studente “marina” la scuola per sfuggire all’interrogazione. E’ giusto che la cittadinanza sappia quali erano gli argomenti tanto spinosi che hanno determinato il fuggi fuggi della maggioranza. Uno degli argomenti era il concorso, ovvero quel balletto funambolico di delibere in cui è stato fatto tutto, ma proprio tutto quello che in un concorso pubblico non andrebbe fatto. Infatti, quello che doveva essere un “concorsino” per una persona è diventato, in corso d’opera, un “concorsone” per ventiquattro persone, al quale, ha partecipato, addirittura, un consigliere comunale, ovviamente della maggioranza puritana, risultandone, guarda caso, vincitore. E, poi, avremmo voluto discutere degli incarichi professionali. Ma ecco un altro menu indigesto per la nostra maggioranza. Il motivo è semplice da comprendere: incarichi professionali che l’Amministrazione Ancona ha elargito a candidati, membri e tesserati del proprio partito e del direttivo del proprio partito. Poiché tutto questo mi fa venire molti dubbi, mi sarebbe piaciuto chiedere se, nella visione illuminata di questi signori, il Comune è un ente pubblico o un’impresa privata. Altra misera figura, poi, nei confronti di tutti gli avvocati presenti in aula per reclamare il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace a Martina. Mantenimento, si badi bene, che dovrebbe essere garantito anche, e soprattutto, nell’interesse dei cittadini. Ma l’Amministrazione Ancona, probabilmente, oltre alla voce ha perso anche l’udito. Avrà bisogno di riposo? Si prenda pure tutto il riposo che vuole, la Città non aspetta altro”.

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