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Imprese agricole: incentivati gli investimenti

Investire in agricoltura dà i suoi frutti. Per avviare un’impresa agricola occorrono una forte determinazione da parte del neo imprenditore e una valida idea realizzabile, oltre che una base economica costituita anche da incentivi e finanziamenti. A tal proposito è stato studiato un credito d’imposta concesso alle imprese agricole, agroindustriali e ittiche per incentivare il potenziamento del commercio elettronico e lo sviluppo di nuovi prodotti, reso operativo grazie al decreto del Ministero delle Politiche Agricole pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 febbraio.

Beneficiari – Beneficiari del credito d’imposta sono le singole imprese, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, titolari di un reddito d’impresa o agrario, che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura, aderenti a un contratto di rete già costituito al momento della presentazione della domanda, come anche le piccole e medie imprese che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura anche riunite in rete (le aggregazioni devono essere formate, pena l’inammissibilità, da più imprese fra loro indipendenti).

Entità incentivi – Il credito d’imposta è pari al 40% delle spese nel limite dei 400mila euro dell’importo degli investimenti in rete realizzati in ciascuno dei periodi agevolabili, in riferimento alle piccole e medie imprese operanti nella produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (questa soglia è ridotta a 200mila euro per le PMI per le quali non ricorrano le condizioni precedentemente indicate). Per il 2015 i crediti d’imposta sono riconosciuti nel limite massimo di 12 milioni di euro mentre per il 2016 di 9 milioni di euro. Nel caso in cui l’ammontare dei crediti d’imposta complessivamente spettanti alle imprese risulti superiore alle somme stanziate, le risorse saranno ridotte proporzionalmente.

Domande – Possono presentare le domande le imprese che partecipano al contratto di rete, tramite l’impresa capofila, inoltrandole al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nel periodo compreso tra il 20 e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di realizzazione degli investimenti. Nella domanda (con allegata la copia del contratto di rete) deve essere indicato: codice di attività prevalente dichiarata da ciascuna impresa ai fini IVA; tipo di impresa (PMI o grande impresa); costo complessivo per ciascuna impresa degli investimenti e l’ammontare delle singole spese ammissibili; effettività delle spese sostenute e della destinazione di tali spese per la realizzazione del programma comune di rete.

Accettazione – Il Ministero, entro sessanta giorni dal termine di presentazione delle domande, comunica all’impresa capofila il riconoscimento (con l’importo del credito effettivamente spettante a ciascuna impresa) o il diniego dell’agevolazione. Contestualmente trasmette all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese che possono fruire dell’agevolazione e il relativo credito concesso. Il credito d’imposta deve essere indicato in dichiarazione dei redditi ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

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