Siamo “online” nel mondo virtuale ed “offline” in quello reale
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“Vita tra online e offline”. E’ il titolo del convegno tenuto a Taranto presso la sede di Giurisprudenza del Dipartimento Jonico dal celebre Zygmunt Bauman, Professore emerito di sociologia all’Università Leeds di Varsavia, il filosofo che ha coniato il concetto di “modernità liquida”. Motivo di discussione, la sempre più tendenza a vivere di rapporti più virtuali che reali. L’avvento e lo sviluppo delle nuove tecnologie hanno favorito lo sviluppo di una comunicazione fatta sempre meno di contatti umani e caratterizzata invece da una dipendenza acuta verso i cellulari e le sue applicazioni correlate, i social networks, i pc, le tastiere. Il virtuale ha soppiantato i vecchi schemi di interazione basati sulla presenza fisica e la comunicazione semplice, fatta di essenza, di sguardi, di parole pronunciate dal vivo, di rapporti veri. Il problema serio è che le nuove tecnologie hanno creato assoggettamento verso questi strumenti favorendo l’incapacità a far uscire la propria reale personalità. L’idea di lasciare sia pure per un solo giorno il cellulare a casa o di non collegarsi su Facebook sarebbe allo stato attuale impossibile per molti e paradossalmente spaventerebbe, perché la comunicazione è cambiata radicalmente: siamo tutti online nella vita virtuale, ma in quella reale ci stiamo dirigendo verso l’offline. E non c’è da essere contenti, si rischia di diventare dei mostri. La preoccupazione di Bauman è anche la nostra.
San Cor